Laura Pausini nella bufera

di Angelo Fasolo

Pubblicato il 2022-09-14

Laura Pausini, ospite nella tv spagnola, si è rifiutata di intonare Bella Ciao perché considerata una canzone “politica”. Laura Pausini: “Non canto canzoni politiche, né di destra né di sinistra” – ha poi specificato sul suo profilo Twitter – “Canto quello che penso della vita da 30 anni. Che il fascismo sia una vergogna assoluta …

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Laura Pausini, ospite nella tv spagnola, si è rifiutata di intonare Bella Ciao perché considerata una canzone “politica”.

Laura Pausini: “Non canto canzoni politiche, né di destra né di sinistra” – ha poi specificato sul suo profilo Twitter – “Canto quello che penso della vita da 30 anni. Che il fascismo sia una vergogna assoluta sembra ovvio a tutti. Non voglio che nessuno mi usi per propaganda politica. Non inventare ciò che non sono“.

Ma l’invito a non essere usata per propaganda politica non è stato di certo accolto da Matteo Salvini che proprio questa mattina ha applaudito a piene mani la scelta della cantante. “Stima per Laura Pausini!“.

Laura Pausini nella bufera
Laura Pausini nella bufera

La notizia ovviamente si è diffusa a macchia d’olio e sono molti i personaggi che hanno espresso il proprio parere sul Pausini gate. Ad applaudire a piene mani la scelta di Laura Pausini anche Hoara Borselli, ex di Walter Zenga è nota opinionista tv apertamente di destra .“Laura Pausini alla gogna per non aver intonato Bella Ciao in uno show spagnolo. La sinistra inorridita non si capacita di come possa esistere un’artista non politicizzata che non insulti la destra o la Meloni. Invece esiste e Laura l’ha dimostrato. Grande!”

Bella Ciao, la versione di Elisa dedicata al nonno

Come era facile immaginare però il popolo del web non è rimasto a guardare ed ha “risposto” a questa polemica pubblicando online altre sue colleghe che invece, Bella Ciao, l’hanno cantata, come Elisa, Tosca e Milva.
Un altro personaggio noto ossia Pif è stato durissimo con Laura Pausini, le sue chiare parole:”Ha detto una gran minc..ta”.

Sembra proprio che una vera e propria tempesta mediatica sia piombata su Laura Pausini, dopo che la cantante si è rifiutata di intonare “Bella ciao” in una trasmissione tv spagnola. Il Motivo di tale sua scelta però non convince :”Perché è una canzone politica”. E da qui il finimondo. Nelle scorse ore l’artista romagnola si è trovata al centro di una bufera per le parole pronunciate. Tra chi l’ha duramente attaccata c’è stato come abbiamo detto Pif, al secolo Pierfrancesco Diliberto. Tramite un tweet decisamente di fuoco, il conduttore ha detto tutto ciò che pensava della musicista.

Pif e Capovilla durissimi nei confronti di Laura Pausini

“Pensare di non cantare “Bella Ciao”, per non voler prendere posizione, è una gran min….hiata. Quando ti rifiuti di cantarla hai già preso posizione. P.S.: al mio funerale cantate “Bella Ciao”. Perché voglio prendere posizione, al riguardo, anche da morto”. Così Pif con tono sarcastico e molto infastidito. Il presentatore palermitano però non è stato di certo l’unico nel mondo dello spettacolo e della musica ad aver commentato l’accaduto. Pierpaolo Capovilla, se possibile, ha persino usato toni ben più pesanti, scrivendo addirittura di nutrire “disprezzo” per il gesto della Pausini.

C’è stato ovviamente anche chi invece ha difeso la cantante ed è il caso del collega Simone Cristicchi, ricordando che lui, in passato, per aver espresso alcune opinioni sul regime di Tito, si è beccato a lungo del fascista:
“Posso capire la scelta della Pausini, ci sono cantanti che non vogliono dichiararsi politicamente e Bella ciao è una canzone che è stata spesso demonizzata e messa al centro di numerose polemiche. Questo però non significa che la Pausini sia per forza di destra. Bella ciao è una canzone che appartiene a tutti quindi non ha un colore politico.

Laura Pausini nella bufera
Laura Pausini nella bufera

Se la gente studiasse la storia saprebbe che quella canzone rappresenta non soltanto la fazione dei partigiani di sinistra, ma anche una serie di altre formazioni partigiane che non erano necessariamente di sinistra. Ma se la Pausini l’avesse cantata probabilmente si sarebbero scatenate altre polemiche, come è successo a me con ‘Magazzino 18’, quando fui attaccato dall’estrema sinistra perché ho raccontato i crimini commessi sul confine orientale nel dopoguerra dai partigiani di Tito. A me hanno dato del fascista per anni non solo sui social ma anche nei teatri”.
Laura Pausini nella bufera: le reazioni della politica e del mondo del giornalismo.

Sulla spinosa questione si sono poi espresse personalità del mondo della politica. Critiche molto dure all’ indirizzo dell’artista sono arrivate da Mariza Bafile, candidata del Partito Democratico alla Camera dei Deputati per la circoscrizione Estero-Europa: “È vergognosa la posizione di Laura Pausini che si è rifiutata di cantare Bella ciao sulla tv spagnola. Come figlia di un partigiano vorrei ricordare alla Pausini che Bella ciao ha accompagnato la lotta contro il fascismo e che, se lei può vivere in una democrazia, lo deve alle persone che sono morte intonando quell’inno. Per un’Italia libera e democratica, come ha ricordato l’associazione “A Madrid si muove un’altra Italia”

Laura Pausini nella bufera
Laura Pausini nella bufera

Al contrario Paola Concia (Partito Democratico), ha cercato di smorzare la situazione sostenendo che spesso si faccia molto rumore per nulla, perdendo di vista quali sono i problemi reali del paese: “Adesso il problema è Laura Pausini che non canta Bella ciao. Davvero? Di tendenza? Le bollette non vi sono ancora arrivate?”.

È poi il momento di alcuni giornalisti.

La Pausini ha avuto il plauso del fondatore di centro-destra.it Giorgio La Porta che ha scritto: “La colpa di Laura Pausini non è non di non aver cantato Bella ciao, ma di non aver mai dovuto elemosinare successo alla sinistra al Concertone del Primo maggio, alle feste dell’Unità e così via. È la differenza tra chi è bravo e chi è servo… Forza Laura e W la libertà!”.
E per finire un tweet dall’account Il patriota: “Laura Pausini rifiuta di cantare Bella ciao in diretta tv in Spagna. Finalmente anche nel mondo dell’arte qualcuno comincia a opporsi alla dittatura culturale della sinistra”.

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