Nino D’Angelo: Il poeta che non sa parlare

di Roberto Troisi

Pubblicato il 2022-03-21

Nino D’Angelo: Il poeta che non sa parlare si è esibito al Teatro Colosseo di Torino Mancava da qualche anno a Torino Nino D’angelo, ed il popolo dell’ex biondo napoletano lo aspettava con molto rigore. Davanti al Teatro Colosseo è un tripudio di folklore, con tifo da stadio, quel tifo che solo lui sa dare, …

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Nino D’Angelo: Il poeta che non sa parlare si è esibito al Teatro Colosseo di Torino

Mancava da qualche anno a Torino Nino D’angelo, ed il popolo dell’ex biondo napoletano lo aspettava con molto rigore. Davanti al Teatro Colosseo è un tripudio di folklore, con tifo da stadio, quel tifo che solo lui sa dare, c’è festa, si canta, ragazzini seduti su un marciapiede a mangiare un panino velocemente, perchè non vedono l’ora di entrare in teatro.

Nino D’angelo ore 21.10

L’ora in cui si spengono le luci in teatro, i musicisti entrano in scena, si illumina una pianola, ed eccolo con tutta la sua eleganza. Canta, si emoziona, ma non si scompone, è un pezzo che sente nell’anima.

Lo scugnizzo di Napoli, si prende tutto il calore di Torino, e non può far altro che ringraziare, tra l’altro accenna alla guerra tra Russia e Ukraina, e commovendosi dice che quasi si vergogna a stare li, sul palco a divertirsi, mentre in Europa c’è gente che muore.

Tra l’altro emoziona il suo pubblico con una dedica speciale, di quelle che ti mettono i brividi…Si chiama “Campio’” l’emozionante brano di Nino D’Angelo, tratto dal nuovo album “il Poeta che non sa parlare”. La canzone è una struggente dedica all’ex capitano del Napoli Diego Armando Maradona. Da brividi le parole usate dall’artista partenopeo.

 

Nino D’angelo l’attesa:

Già dal primo pomeriggio i fans circondano il teatro per l’attesissimo ritorno del Cantautore Napoletano, in fin dei conti nel pomeriggio qualsiasi artista si reca in teatro per il rito delle prove, e mettere nero su bianco una scaletta, vero già programmata, ma che non si sa mai vada rivista.

Il Tour:

FROSINONE 26 MARZO  Teatro Nestor

ROMA 27 MARZO  Auditorium Conciliazione

NAPOLI 9 APRILE  Teatro Palapartenope

MILANO 11 APRILE  Teatro degli Arcimboldi

APRILIA 22 APRILE Teatro Europa

BARI 23 APRILE Teatro Team

AVELLINO 30 APRILE Teatro Politeama

VARESE 5 MAGGIO  Teatro di Varese

PARMA 7 MAGGIO  Teatro Regio

 

La scaletta:

La scaletta di questo live (che sarà molto più di un concerto…) verterà sul repertorio di oggi con canzoni come O pate, Senza giacca e cravatta, Si turnasse a nascere, senza tralasciare alcuni tra i più vecchi successi, come per esempio Nu jeans e ‘na maglietta: “Canterò ogni brano con grande rispetto”.

Il progetto:

Il poeta che non sa parlare sarà anche un album e un libro che raccoglierà una serie di aneddoti sulla vita che hanno caratterizzato la carriera artistica di D’Angelo, ma anche la narrazione di episodi legati al privato, come per esempio quando parlerà del padre, il suo primo falsario…

Ma il titolo del progetto come è nato? “Ai tempi della scuola – racconta D’Angelo – la maestra mi disse: tu sei un poeta che non sa parlare, arrivi al cuore anche quando ti esprimi male. Questa frase mi è rimasta impressa da allora ed è ora di condividerla con il mio pubblico”.

“Il poeta che non sa parlare” rappresenta benissimo un percorso che fu già innovativo, ma che a vent’anni dal capolavoro “Terra nera” né da inizio certamente a un altro; talmente fresco e dinamico da poter coincidere perfettamente con il capitolo di chiusura, così come l’autore stesso paventa di essere (ma noi speriamo fervidamente che non lo sia).

Come ben sappiamo, già da qualche tempo, Nino D’Angelo ha iniziato una personale lotta contro lo stereotipo del “cantante neomelodico”, che lo hanno inevitabilmente condotto a evidenziare il peso sociale, culturale e politico di alcuni suoi brani che nulla hanno a che fare (in realtà) col “neomelodismo”. È sempre stato facile intenderlo, bastava ascoltare.

Il progetto “Il poeta che non sa parlare” parte all’inizio del 2020 con la riproposta di vecchi brani impreziositi da nuovi videoclip d’autore (“Si turnasse a nascere”, “Suonno”, “Maletiemo”, “‘O schiavo e ‘o rre”, “Famme vivere pe’ tte”, “Il Compleanno” e “Sarraje”), scritti e diretti appassionatamente da alcuni dei migliori registi del panorama cinematografico e teatrale italiano (da Danile Ciprì a Miriam Rizzo, da Tony D’Angelo a Luciano Cannito, ecc.).

 

 

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