Record per la Milano Fashion Week

di Angelo Fasolo

Pubblicato il 2020-10-02

La Fashion Week di Milano si è conclusa lunedì con un bilancio più che onorevole. La Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI) ha dimostrato la sua capacità di gestire un evento simile in tutta sicurezza, organizzando una Settimana che di fatto segna l’ingresso della moda in una nuova era. Secondo i primi dati diffusi dalla …

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La Fashion Week di Milano si è conclusa lunedì con un bilancio più che onorevole. La Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI) ha dimostrato la sua capacità di gestire un evento simile in tutta sicurezza, organizzando una Settimana che di fatto segna l’ingresso della moda in una nuova era.

Secondo i primi dati diffusi dalla Camera della Moda, la sua piattaforma digitale ha registrato durante questa Fashion Week un balzo del 125% rispetto alla Settimana della Moda maschile milanese di luglio, in termini di frequentazione.

Milano Fashion Week_GNI - Max Mara

Essa ha generato 825.552 visualizzazioni dirette, mentre il suo spazio “Live Room”, ospitato dal colosso cinese Tencent, ha registrato 26,1 milioni di visualizzazioni.

Le case di moda hanno fatto a gara di immaginazione per garantire la sicurezza dei loro ospiti e delle loro équipe.

Un gran numero di sfilate sono state organizzate all’aperto, sotto i portici dei maestosi cortili di molti palazzi milanesi, e nei loro giardini, o anche in strada, come nel caso di Marco Rambaldi in Via Lecco, e persino in fondo a una piscina all’aperto, nel caso di Sunnei.

Camera Moda, inoltre, ha offerto a tutti gli attori del mercato, presenti a Milano o che seguivano l’evento dall’altra parte del mondo, la dolce sensazione di un ritorno alla normalità.

Versace, un nuovo mondo di colori sgargianti

Benvenuti a Versacepolis, l’immaginaria città sommersa dove Donatella Versace ambienta la sfilata della collezione per la prossima estate, tra rovine di templi, colonneMilano Fashion Week_GNI - Versace rovesciate e effigi della Medusa sullo sfondo.

In sala, al posto del solito pubblico di celebrities, giornalisti e compratori, ci sono i dipendenti della maison.

E sono i colori, le stampe, i decori a dare subito quell’energia che serve per guardare avanti: ecco gli abiti plissé arancioni o celesti, con la stampa d’archivio Tresor de la mer, che torna anche sui capi per lui, dalle camicie stampate portate con i completi dai toni brillanti ai bermuda abbinati alle maglie da surfista.

E poi i tubini che mettono in evidenza il seno, con gli orli a onda e i volant che si ispirano al movimento del mare. Un’iniezione di colore per guardare al futuro – è il messaggio della sfilata – con ottimismo e speranza.

Il rinascimento di Max Mara

ll Rinascimento e la ripresa nel dopoguerra sono stati l’ispirazione della collezione Max Mara per la prossima estate, che ha sfilato questa mattina nel cortile dell’accademia di Brera a Milano.

Una ‘Bossy Lady’ in tailleur color corda con maniche rinascimentali o aperte e pantaloni morbidi, top e bermuda cammello, camicie con lo scollo arricciato portate con pantaloni gessati e parka stile paggio con inserti damascati.

Le marionette-indossatrici di Moschino

Per dare il via a un nuovo inizio bisogna partire da qualcosa di piccolo: ne è convinto Jeremy Scott, che ha voluto delle marionette come protagoniste del video della collezione per la prossima estate di Moschino.

Moschino - Milano Fashion Week

Girato a Hollywood, il filmato riproduce in scala da bambola il classico defilé di alta moda della Parigi di una volta, nel saloncino della maison, con le marionette-indossatrici che sfilano di fronte a un pubblico di addetti ai lavori miniaturizzato ma dalle fattezze riconoscibili.

Sotto lo sguardo impassibile e gli occhiali scuri della marionetta Anna Wintour, ecco la collezione per la prossima estate, figlia anch’essa, come la modalità di espressione, della pandemia.

Non mancano i tratti distintivi della maison, come il biker, in versione mini sull’abito lungo rosa o incorporato sulle proposte da sera. E come in una sfilata di altri tempi, a chiudere la passerella è il classico abito da sposa, ricamato con fiorellini.

Philosophy sfila nella vigna di Leonardo

La collezione è stata concepita proprio per essere presentata in questo luogo – unica vigna al mondo ancora esistente all’interno di un centro metropolitano – ed è stata pensata immaginandone come protagonista una pittrice amante della natura, che passeggia nel suo giardino.

Indossa abiti bianchi come una tela, ma “sporchi” di pennellate colorate, camicie voluminose, corsetti vichy, tute da lavoro decorate da fiori di raffia, stivali di gomma ancora macchiati di colore.

Il romanticismo radicale di Valentino

Non un palazzo del centro ma una fabbrica dismessa e invasa di fiori, non modelle e modelli ma 66 persone prese dalla strada, ognuna con la sua fisicità e individualità per il romanticismo radicale di Valentino, che sfila per la prima volta a Milano anziché a Parigi.

Valentino- Milano Fashion Week

Una scelta dettata dal Covid ma che per Pierpaolo Piccioli ha significato anche “l’opportunità per far vedere Valentino da una prospettiva diversa“.

E non si parla tanto di estetica, quanto di “individualità e libertà di espressione, di un approccio alla vita emozionale e non oggettivo”.

Un nuovo romanticismo libero e personale che si appropria dei codici espressivi della maison per proporli in modo nuovo, adatto all’oggi: così il pizzo macramé passa dalla sera al giorno, per T-shirt e ciclista, per lui e per lei, o su giacche over portate su camicie altrettanto ampie che sono uguali, persino nella taglia, per uomo e donna, che indossano anche gli stessi shorts.

La Milano Fashion Week ai tempi del covid

Da notare soprattutto l’utilizzo di tessuti tecnici, come il nylon, o di materiali classici, come cotone e seta, così come l’abbondante presenza di maglie e pizzi. In compenso, gli stilisti hanno fatto poco uso di stampe o decorazioni. Ad eccezione delle piume, che hanno utilizzato per impreziosire certi outfit, quasi a lanciare un appello urgente in favore della leggerezza.

Più che con disegni e stampe, gli stilisti hanno giocato con grafiche di design o motivi geometrici, come i pois o la scacchiera.

L’altra grande tendenza è il patchwork, con l’idea di fondo di risparmiare denaro e di riciclare utilizzando gli avanzi di tessuti disponibili. Dolce & Gabbana ha costruito un’intera collezione su questo tema.

Non è sfuggito a nessuno, del resto, che tante case di moda hanno utilizzato modelli di tutte le età e di tutte le provenienze, comprese modelle taglie forti, come da Fendi e Versace.

Alla fine, a Milano è stata presentata una Settimana della Moda veramente responsabile.

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